DIABETE: «TRAIAMO DAL COVID-19 I GIUSTI INSEGNAMENTI PER ADEGUARE IL SISTEMA DI CURA E ASSISTENZA IN ITALIA»
Il 13 luglio, tredicesima edizione dell’Italian Barometer Diabetes Forum. Scienziati, politici, amministratori e società civile si incontrano virtualmente, grazie a Ibdo Foundation e Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete”, per ripensare l’assistenza alle persone con diabete in Italia, alla luce della “lezione Covid-19”
L’inerzia terapeutica, intesa come mancata o ritardata intensificazione della cura in presenza di insoddisfacente controllo metabolico, è un problema rilevante nel diabete: solo 1 malato su 2 presenta valori di emoglobina glicata inferiori al 7 per cento; anche chi è in terapia insulinica presenta frequentemente valori superiori a 8 e ben 1 su 4 supera il 9 per cento. Il quadro rischia di aggravarsi causa la riduzione di visite specialistiche ed esami di controllo per l’emergenza Covid-19.
Roma, 6 luglio 2020 – Se le persone con diabete sono state tra le maggiori vittime del virus Sars-Cov-2, proprio l’emergenza sanitaria Covid-19 rischia di avere gravi ripercussioni sulla cura della malattia diabetica, sul suo controllo e sull’insorgenza di complicanze a medio e lungo termine. Sarà l’analisi di questo fenomeno, insieme alla valutazione di possibili nuove forme di gestione clinica che migliorino e rafforzino l’assistenza alle persone con diabete in Italia, garantendo accesso equo e adeguato alle cure, il tema al centro dell’annuale Italian Barometer Diabetes Forum, giunto alla tredicesima edizione e che si svolgerà il 13 luglio in forma virtuale.
L’evento, un momento di incontro tra politici, amministratori, società scientifiche e associazioni di cittadinanza e di pazienti, per confrontarsi sugli argomenti di attualità che ruotano ogni anno intorno al diabete, è organizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (Ibdo) Foundation e dall’Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete”, nell’ambito dei progetti Changing Diabetes e Defeat Diebates e con il contributo non condizionato di Novo Nordisk.
Avrà come titolo quest’anno ”Diabetes & Inertia: The Covid-19 Lesson” e sarà introdotto dagli interventi di Andrew Boulton, Presidente International Diabetes Federation e Stefano Del Prato, Presidente EASD-European Association for the Study of Diabetes, che valuteranno gli aspetti clinici del nuovo e difficile equilibrio tra malattie infettive diffusive e malattie croniche non trasmissibili come il diabete, e di Walter Ricciardi, Presidente WGPHA-World Federation of Public Health Association, che rivaluterà le diverse sfide che il sistema sanitario ha dovuto affrontare nei lunghi giorni dell’emergenza. «Questa tredicesima edizione, infatti, cade in un anno drammaticamente segnato da una grave pandemia ed emergenza sanitaria globale, e vuole proprio mettere al centro le persone con diabete, tra le più colpite e vulnerabili in questa sfida clinica, sociale, economica e politico-sanitaria che sta affrontando il nostro Paese, e approfondire il ruolo dell’inerzia clinica correlata alla pandemia, ma non solo, e che riguarda la quotidianità di oltre 4 milioni di italiani», spiega Renato Lauro, Presidente di IBDO Foundation.
Secondo i più recenti dati dell’Istituto superiore di sanità (ISS), i decessi per coronavirus in Italia hanno riguardato per il 30 per cento (28,8 per cento le donne e 30,8 per cento gli uomini) persone con diabete di tipo 2, la seconda patologia preesistente maggiormente riscontrata tra chi ha perso la vita a causa del virus. «A ciò deve aggiungersi che, proprio a causa della pandemia, negli ultimi mesi su tutto il territorio nazionale si è verificata una riduzione delle visite specialistiche, delle attività assistenziali ambulatoriali di routine, degli esami di controllo. Tutto questo rappresenta un problema importante per le persone con diabete, per le quali il monitoraggio periodico è fondamentale per la gestione della malattia e l’adozione della terapia più appropriata. Queste interruzioni dei servizi di assistenza sanitaria di base potrebbero essere causa di sospensioni più o meno prolungate delle terapie, con conseguenze negative sul controllo della malattia e sul rischio di insorgenza di complicazioni, rendendo così le persone con diabete maggiormente vulnerabili anche alle conseguenze indirette del Covid-19», dice Simona Frontoni, Presidente Comitato Scientifico IBDO Foundation e Professore Associato di Endocrinologia, Università di Roma Tor Vergata.
L’inerzia terapeutica, intesa come mancato inizio o ritardata intensificazione di una terapia in presenza di un insoddisfacente controllo metabolico, è già di per sé un problema rilevante nel controllo del diabete, reso ancora più grave, per queste ragioni, dall’emergenza Covid-19. «Nonostante la disponibilità di un ampio spettro di opzioni terapeutiche efficaci e la dimostrazione dell’importanza di un adeguato controllo metabolico per prevenire o ritardare l’insorgenza delle complicanze del diabete di tipo 2, una percentuale elevata di pazienti non raggiunge i target terapeutici desiderati. I dati degli Annali AMD documentano come, pur di fronte ad un miglioramento nel tempo degli indicatori di qualità della cura, solo un paziente su due presenti un valore di emoglobina glicata (HbA1c) inferiore al 7 per cento, come raccomandato dalle linee guida esistenti, mentre uno su cinque mostra un controllo metabolico francamente inadeguato, superiore a 8. Valori medi di HbA1c superiori a 8 e, in un caso su quattro addirittura al 9 per cento, si riscontrato persino in persone in trattamento con insulina», ricorda Paolo di Bartolo, Presidente AMD-Associazione medici diabetologi. «Inoltre, gli Annali evidenziano la presenza di inerzia terapeutica in molteplici dimensioni della cura della persona con diabete: pazienti trattati con terapia insulinica che persistono in stato di non ottimale compenso glicemico, soggetti con valori alterati di pressione arteriosa e lipidi che non ricevono proposte appropriate terapeutiche ed infine pazienti con malattia renale o cardiovascolare non ancora trattati con le terapie che hanno chiaramente dimostrato un’importante efficacia nella protezione da queste complicanze correlate al diabete», aggiunge.
Diversi studi hanno dimostrato che l’inerzia terapeutica è associata a esiti microvascolari e macrovascolari peggiori e quindi a più complicanze: cardiovascolari, renali, circolatorie, rischio di cecità, dialisi o amputazioni, per chi soffre di diabete. «Le evidenze scientifiche mostrano che una precoce ed efficace gestione del controllo glicemico riduce le complicanze; pertanto, è fondamentale superare l’inerzia terapeutica, per il raggiungimento dei valori desiderati di emoglobina glicata e per migliorare i risultati a più lungo termine. L’inerzia terapeutica può essere superata attraverso sinergie tra Istituzioni sanitarie, società scientifiche, associazioni pazienti, medici e persone con il diabete, promuovendo a tutti i livelli la consapevolezza che si tratta di un fenomeno ad alto rischio, che influisce negativamente sulla cura del paziente e che aumenta i costi diretti e indiretti della malattia. Ciò è vero nella normalità, ma è ancora più vero oggi, in una fase che ci sta portando fuori dall’emergenza, ma che rende necessario assolutamente ripensare anche il nostro modo di gestire la salute e di migliorare e razionalizzare l’assistenza alla persona con diabete per il futuro», ammonisce Francesco Purrello, Presidente SID-Società italiana di diabetologia.
Già nelle scorse settimane, a tutela della persona con diabete e, in particolare nella fase di emergenza Covid-19, della persona con diabete quale “paziente fortemente vulnerabile e fragile”, i rappresentanti di società scientifiche, fondazioni, associazioni pazienti, coordinamenti associativi e professionali, impegnati nel campo della tutela della salute, della prevenzione e della cura delle persone con diabete e dei loro familiari hanno indirizzato, per il tramite dell’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete”, una lettera aperta alle Istituzioni per evidenziare l’urgenza di adeguati e rapidi interventi. «L’obiettivo di quel documento era porre all’attenzione del Governo, del Parlamento e di tutte le Istituzioni politiche e sanitarie il rischio reale che, come i numeri purtroppo ci confermano, le persone con diabete corrono in questa emergenza sanitaria non ancora conclusasi e sottolineare come fosse, e lo sia ancora, prioritario mettere in atto, nell’immediato, azioni che garantiscano assistenza e cure più adeguate alle persone con diabete mellito», dice Roberto Pella, Co-Presidente Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete”. «Partendo dalle proposte contenute nella lettera, volte a una riorganizzazione dell’assistenza nella fase post-emergenza COVID-19 con un nuovo approccio a favore delle persone con diabete, che preveda il potenziamento dell’integrazione tra ospedale e cure primarie e specialistiche, il ricorso a strumenti e procedure di telemedicina e teleconsulto, l’integrazione tra l’informatizzazione istituzionale dei sistemi sanitari regionali e di quella clinica diabetologica e della medicina generale, l’accesso omogeneo su tutto il territorio nazionale ai trattamenti innovativi, alle tecnologie per la somministrazione della terapia insulinica con sistemi di infusione continua, al monitoraggio continuo del glucosio, auspichiamo che il dibattito e il confronto che scaturiranno dalla prossima edizione dell’Ibdo Forum convergano verso una presa d’atto che un cambiamento di rotta è necessario. L’emergenza Covid-19 ha profondamente inciso sulle nostre vite e abitudini consolidate, traiamo da quanto successo in questi quattro mesi uno spunto per ripartire, non semplicemente da dove ci siamo fermati all’inizio di marzo 2020, ma con nuovi obiettivi e una visione diversa anche della sanità e dell’approccio alla malattia diabetica», conclude Pella.
«Defeat diabetes, sconfiggere il diabete, è il nuovo obiettivo che Novo Nordisk si è posta, con una strategia d’impresa e di responsabilità sociale destinata a incidere fortemente sull’innovazione farmacologica, per il beneficio di medici e malati, sull’accesso alle cure, soprattutto per i pazienti più fragili e vulnerabili e sulla prevenzione, per arrestare la crescita del diabete nel mondo. Durante l’emergenza sanitaria abbiamo fatto la nostra parte, a fianco dei sistemi sanitari impegnati in ogni paese contro Covid-19 e adesso con il nostro sostegno continuo a Ibdo Foundation e al suo Ibdo Forum annuale vogliamo contribuire a favorire il confronto tra tutte le parti interessate affinché i milioni di persone che vivono con il diabete possano godere della migliore assistenza possibile», dichiara Drago Vuina, General manager & Corporate vice president di Novo Nordisk Italia.
Ufficio stampa: HealthCom Consulting
Chiude la diabetologia a Oristano. Protesta il Coordinamento delle Associazioni.
Rinnovo dei piani terapeutici: la diabetologia favorevole a un ruolo attivo della medicina generale. #piani terapeutici.
L’ Associazione Medici Diabetologi (AMD) , la Società Italiana di Diabetologia (SID) e la Società Italiana di Endocrinologia (SIE) accolgono con favore la Determina AIFA che consente la prescrizione in rimborsabilità dei nuovi anticoagulanti orali anche da parte dei Medici di Medicina Generale . Le sottoscritte organizzazioni,rappresentanti della Diabetologia italiana, auspicano quanto prima il raggiungimento di una condizione analoga anche per quanto concerne i farmaci innovativi per la cura del diabete mellito
Nel periodo dell’emergenza Covid-19 appena trascorso, il rilascio dei Piani Terapeutici avrebbe comportato la presenza fisica dei pazienti presso gli ambulatori di Diabetologia, aumentando così il rischio di diffusione del contagio. Oggi l’opportunità che i Medici di Medicina Generale possano prescrivere in regime di rimborsabilità le terapie innovative per il diabete resta cruciale per tutte le ragioni che erano già valide prima della pandemia. Prima fra tutte la necessità di concorrere in modo sostanziale al superamento delle disparità di accesso ai farmaci innovativi ancora evidenti nel nostro Paese . Una non pari opportunità di cura, spesso su base regionale, che dipende non solo dalle differenti politiche di rimborso delle terapie adottate dalle singole Regioni, ma anche dall’impossibilità della prescrizione in regime di rimborsabilitàdei ‘nuovi’ farmaci da parte della Medicina Generale.
È fondamentale – proseguono AMD, SID eSIE– che i medici di famiglia “salgano a bordo” con un ruolo più attivo nella presa in carico della persona con diabete, secondo un nuovo modello di gestione integrata basato sul “triage della fragilità” della persona con diabete. Questo implica da un lato colmare il gap sul fronte dell’impiego di terapie che hanno fornito evidenze molto solide in merito alla loro efficacia e sicurezza nel migliorare gli esiti cardiovascolari e renali del diabete. Ciò implica anche, dall’altro lato, diventare sempre più parte attiva di quella rete clinica che, sfruttando al meglio gli strumenti innovativi sia farmacologici che telematici, renda più agevole e cost-effective la fruizione dell’assistenza specialistica da parte del paziente.
Il diabetologo e il medico di medicina generale saranno nodi imprescindibili di questa rete virtuosa – concludono le tre Società Scientifiche. Lo specialista diabetologo sarà il regista del percorso di cura, con il compito di inquadrare la persona con diabete alla diagnosi e l’incarico del periodico triage della fragilità, necessario per indirizzarla nel luogo di cura più appropriato ai suoi bisogni. Il Medico di Medicina Generale sarà il più vicino punto di riferimento per la persona con diabete quando il suo percorso terapeutico non preveda alta intensità di cura.
Ufficio stampa Amd
Uffcio stampa Sid
Diabete e Covid-19: accesso gratuito alla versione Pro dell’app mySugr, per avvicinare medico e paziente.
● Roche Diabetes Care sta offrendo gratuitamente l’accesso per 6 mesi alla versione Pro dell’app mySugr per aiutare le persone con diabete a rimanere in contatto con il proprio medico in un momento in cui, a causa del COVID-19, le visite diabetologiche rimangono difficoltose.
● Con la versione Pro le persone con diabete possono esportare facilmente i dati più rilevanti e condividerli via email con il proprio medico.
Roche Diabetes Care Italy mette a disposizione di tutti i pazienti l’accesso gratuito per 6 mesi alla versione Pro di mySugr, una delle app più scaricate al mondo dalle persone con diabete. Questa iniziativa, aiuterà a migliorare la comunicazione medico-paziente attraverso gli strumenti digitali o telefonici. L’accesso gratuito alle funzionalità aggiuntive messe a disposizione dalla versione Pro di mySugr aiuterà le persone con diabete ad avere sotto controllo e a personalizzare le informazioni legate alla loro malattia anche durante l’emergenza Covid-19.
Con oltre 2 milioni di utenti registrati in tutto il mondo, l’app mySugr aiuta a semplificare la complessità della routine quotidiana delle persone con diabete attraverso dati, motivazione e report dettagliati. Consente agli utenti di inserire informazioni personalizzate relative al proprio diabete come ad esempio i risultati glicemici, l’assunzione di carboidrati, i livelli di stress, i dosaggi di insulina o farmaci. È possibile visualizzare l’HbA1c (l’emoglobina glicata) stimata e calcolare automaticamente la dose di insulina raccomandata.
Con la versione Pro, gli utenti possono facilmente creare e condividere via email report dettagliati dei loro dati relativi al loro diabete con il proprio team diabetologico. Questo report aiuta i medici a tenere sotto controllo l’evoluzione della patologia dei loro pazienti e a personalizzarne la terapia anche a distanza.
“ L’accesso gratuito a queste funzionalità aggiuntive di mySugr riteniamo siano particolarmente importanti in questi momenti in cui le visite sono ancora fortemente limitate a causa dell’emergenza COVID-19 – afferma Rodrigo Diaz de Vivar, Amministratore Delegato di Roche Diabetes Care Italy – Con il progetto ‘Roche si fa in 4’ che Roche Italia ha fortemente voluto, vogliamo continuare ad essere di supporto a tutti i pazienti anche per i prossimi mesi e offrire l’accesso gratuito alle funzionalità aggiuntive dell’app mySugr è sicuramente un modo per farlo. ”
E’ possibile scaricare l’app mySugr sul proprio smartphone dall’App Store e da Google Play Store e sbloccare la versione Pro utilizzando il codice di attivazione reperibile su http://shop.mysugr.com/en/voucher . 1
MySugr Fondata nel 2012 a Vienna, Austria, mySugr è specializzata nella gestione del diabete con l’obiettivo di alleviare il carico quotidiano che grava sulle persone che ne sono affette. Le sue app e i servizi combinano coaching, gestione della terapia, strisce reattive illimitate, tracciamento automatico dei dati e perfetta integrazione con un numero sempre crescente di dispositivi medici. L’app mySugr ha oltre due milioni di utenti registrati e ha ricevuto una valutazione media di 4,6 stelle nell’App and Play Store. Il diario glicemico e il calcolatore di bolo di mySugr sono entrambi dispositivi medici. L’app mySugr è disponibile in 79 Paesi e 24 lingue. Oltre alla sede centrale di Vienna, la società ha un secondo ufficio a San Diego, in California, e attualmente impiega oltre 175 persone. mySugr è entrata a far parte del Gruppo Roche Diabetes Care nel 2017.
Diabete: disponibile in Italia FreeStyle Libre 2 di Abbott, ora con allarmi del glucosio opzionali e in tempo reale. #diabete
Abbott espande il portfolio di FreeStyle Libre, la tecnologia di monitoraggio da remoto del glucosio basata su sensori leader a livello mondiale. Il sistema FreeStyle Libre 2 fornisce alle persone con diabete la possibilità di essere avvisati quando i valori del glucosio sono troppo bassi o troppo alti
Un recente studio del British Medical Journal dimostra che l’utilizzo del sistema FreeStyle Libre migliora la qualità di vita e riduce di due terzi le assenze dal lavoro e le ospedalizzazioni
Coronavirus e diabete: con le tecnologie digitali di FreeStyle Libre possibile la gestione da remoto del diabete.
Gli italiani con diabete possono ora scegliere di essere avvisati in tempo reale quando i valori del glucosio sono troppo bassi (ipoglicemia) o troppo alti (iperglicemia) con FreeStyle Libre 2 , la nuova generazione del sistema FreeStyle Libre di Abbott che consente letture accurate ogni singolo minuto senza la necessità di pungere il dito, ora con allarmi opzionali.
“Gli allarmi del glucosio opzionali possono essere una caratteristica importante nella gestione del diabete per alcuni gruppi specifici di persone, come ad esempio i bambini o le persone ad alto rischio di ipo o iperglicemia” dichiara Massimiliano Bindi , Regional director of Southeast Europe and Italy, Diabetes Care, Abbott “Con FreeStyle Libre 2 le persone con diabete hanno più possibilità di scegliere come gestire la propria condizione attraverso gli allarmi.”
FreeStyle Libre 2 si basa sulla stessa tecnologia proprietaria del sistema FreeStyle Libre, che ha già dimostrato un impatto significativo sui dati in real-world e sugli studi clinici come un miglior controllo glicemico , una riduzione del tempo trascorso in ipo e iperglicemia 6 , un maggior tempo nel range ottimale di glucosio e una significativa riduzione dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c). 7 Inoltre, un recente studio in real-world pubblicato dalla rivista British Medical Journal , ha mostrato che l’utilizzo del sistema FreeStyle Libre per un anno ha un impatto positivo sulla qualità di vita e sugli esiti clinici delle persone con diabete Tipo 1 e Tipo 2: il 77% ha meno episodi di ipoglicemia, il 78% presenta ipoglicemie meno gravi, le assenze dal lavoro e i ricoveri ospedalieri per diabete si riducono di due terzi.
“Il sistema FreeStyle Libre 2 mantiene le caratteristiche di semplicità e accessibilità della prima generazione, e permette ai pazienti di avere a disposizione degli allarmi glicemici opzionali.” dichiara Dario Pitocco , Professore associato di Endocrinologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Direttore Unità Operativa di Diabetologia Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli “ Con questo sistema il paziente è sempre protagonista della propria gestione: in seguito alla ricezione dell’allarme, si scansiona e utilizza le informazioni per prendere decisioni terapeutiche appropriate. Questi dispositivi, permettendo un controllo molto frequente dei valori, aiutano il medico e le persone con diabete ad interpretare meglio l’andamento delle glicemie.”
Come funziona FreeStyle Libre 2
Il sistema FreeStyle Libre 2, che utilizza la tecnologia Bluetooth, trasmette ogni singolo minuto i dati del glucosio al lettore o a uno smartphone compatibile. La lettura del livello di glucosio viene effettuata grazie ad un piccolo sensore, facile da applicare sulla parte posteriore del braccio e indossabile fino a 14 giorni. Con una scansione indolore di un secondo, è possibile visualizzare il valore del glucosio in real-time, la freccia di tendenza e lo storico del glucosio, senza dover pungere il dito. Queste informazioni possono essere utilizzate per prendere decisioni consapevoli su regime terapeutico e alimentazione. Il sistema offre allarmi personalizzabili e opzionali che avvertono quando i valori sono troppo bassi o troppo alti . Grazie a una serie di strumenti digitali e app, il sistema può consentire agli utenti di condividere gli allarmi con genitori, caregiver o amici attraverso un sistema basato sul cloud.
Connessi con il proprio medico – senza uscire di casa
Abbott mette a disposizione un articolato sistema di servizi digitali, particolarmente utile durante l’attuale pandemia da coronavirus, per aiutare le persone con diabete a restare in contatto con il proprio medico anche a distanza . L’ecosistema digitale può consentire agli utenti di controllare il glucosio usando uno smartphone iPhone o Android con la app gratuita FreeStyle LibreLink , che permette agli utilizzatori di FreeStyle Libre di ricevere sul proprio smartphone i dati sul glucosio. Le informazioni sul glucosio possono essere caricate su LibreView , una piattaforma che permette la condivisione 24/7 con il proprio medico senza la necessità di una visita ambulatoriale. Questo ecosistema digitale permette agli operatori sanitari di accedere da remoto alle letture del glucosio per esaminare a distanza i progressi del paziente nel tempo. Inoltre, con la app LibreLinkUp è possibile condividere i dati anche con familiari e caregiver.
FreeStyle Libre 2 è ora disponibile in Italia per le persone con diabete a partire dai 4 anni di età. FreeStyle Libre 2 può essere acquistato online sul sito dedicato www.freestylelibre.it . Abbott sta lavorando con le autorità sanitarie per rendere i suoi sistemi sempre più accessibili e rimborsati agli italiani che convivono con il diabete. Il sistema FreeStyle Libre è attualmente utilizzato da oltre 2 milioni di diabetici in 50 Paesi. 11 Abbott ha ottenuto il rimborso parziale o totale per il sistema FreeStyle Libre in 36 Paesi, ivi inclusi Italia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e USA. Per maggiori informazioni sul sistema FreeStyle Libre di Abbott www.freestylelibre.it Facebook www.facebook.com/FreeStyleItaly/
Ufficio Stampa Noesis Comunicazione