FAND SI RAFFORZA NELLA TUTELA DEI DIRITTI DI GIOVANI E ADULTI CON DIABETE.

FAND-Associazione italiana diabetici accresce la propria forza di rappresentanza, con l’ingresso nella compagine associativa di AID-Associazione italiana per la difesa degli interessi dei diabetici e FDG-Federazione Nazionale Diabete Giovanile.

AID-Associazione italiana per la difesa degli interessi dei diabetici e FDG-Federazione Nazionale Diabete Giovanile ODV-ETS, due storiche sigle del terzo settore impegnate nella tutela delle persone con diabete, aderiscono a FAND-Associazione italiana diabetici ODV, organizzazione che già raccoglie oltre 120 associazioni sul territorio nazionale.

Fondata nel 1982 da Roberto Lombardi, considerato il padre della Legge 115/87 alla base del sistema italiano di prevenzione, cura e assistenza al diabete – ed eretta a Ente morale nel 1993 – FAND rappresenta e offre tutela sanitaria, morale, assistenziale, giuridica e sociale ai cittadini con diabete.

«Sin dalla sua nascita la nostra organizzazione ha ottenuto importanti risultati per le persone con diabete in Italia – spiega Emilio Augusto Benini, Presidente FAND -. Le norme della legge che tutela i diritti dei diabetici costituiscono una conquista civile e giuridica che ci è invidiata in tutto il mondo, come furono conquiste fondamentali il diritto per i bambini diabetici, figli di dipendenti dello Stato, a frequentare le colonie estive o l’esenzione dal ticket per i farmaci e i presìdi diagnostico-terapeutici o lo è la recentissima sentenza della Corte di Appello di Genova, destinata a fare giurisprudenza, in favore di una giovane diabetica cui era stata preclusa in maniera discriminatoria la carriera di capostazione. La nostra forza è sempre stata l’unità e la decisione di associazioni importanti come AID e FDG di aderire a FAND è, da questo punto di vista, paradigmatica».

«AID fu costituita, per volontà dei suoi padri fondatori, pazienti e loro diabetologi, nel 1952 allo scopo di tutelare e difendere i sacrosanti diritti degli stessi negli ambiti del sociale della sanità e del lavoro. Per molti anni abbiamo condiviso con FAND percorsi comuni, come anche il riconoscimento a Ente morale. Oggi le nostre strade si uniscono, per rafforzare l’impegno nella difesa degli interessi dei malati di diabete», dichiara Raffele Scalpone, Presidente AID.

Analoga motivazione è espressa da Giuseppe Boriello, Presidente FDG: «Dopo oltre 30 anni di continua e fraterna collaborazione e di percorsi condivisi a favore dei diabetici italiani di ogni età, l’adesione di FDG a FAND, già avviata dal compianto Antonio Cabras, è lo sbocco logico».

Il braccialetto salvavita AIDme per tutti i diabetici dell’associazione diabetici di Chioggia.

Un bracciale per salvare la vita ai diabetici di Chioggia. E’ l’importante progetto dell’Associazione dei diabetici del centro lagunare che sarà realizzato grazie al contributo dell’Assessorato Regionale della Sanità e dell’assistenza sociale (FINANZIAMENTO DI INIZIATIVE E PROGETTI A RILEVANZA REGIONALE PROMOSSI DA ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE), con la collaborazione dell’A.ULSS 3 Serenissima. Il progetto presentato dall’associazione diabetici di Chioggia “Salviamo la vita con un braccialetto” è stato approvato e con grande soddisfazione l’operato dei volontari dell’associazione, sempre attivi al servizio del paziente, nel 2021, sarà caratterizzato dallo sviluppo di questa nuova idea.

Oltre ad essere fragile perché affetta da malattia cronica, la persona con diabete è sempre più anziana e molto spesso ha bisogno del caregiver (ovvero la persona che dedica assistenza e quindi si occupa di lei). Non è facile per il caregiver, o per un famigliare che sta accanto al malato cronico ricordarsi la terapia, gli orari di somministrazione dell’insulina o più semplicemente quando si devono prendere le pastiglie. Attraverso una memoria contenuta nel bracciale sarà possibile prendere immediata visione di tutti i dati fondamentali per far fronte alle eventuali emergenze e quindi salvare la vita al paziente.

 “La necessità di avere i dati sempre con sé e che, in caso di bisogno, le persone che stanno vicino ai malati di  diabete, possano aiutarle nella gestione della loro malattia” secondo la presidente dell’associazione Maria Teresa Marangon, “è fondamentale. Diventa vitale avere un accessorio che con un piccolo gesto possa dare le informazioni sulle patologie di cui una persona è affetta, nel caso, per esempio di ipoglicemia inavvertita.  E proprio per questo motivo abbiamo pensato alla distribuzione di braccialetti salvavita che siano accessibili a tutti e facili da gestire nell’inserimento dei dati”

AIDme è un innovativo bracciale ipoallergenico e resistente all’acqua, che utilizza il TAG AIDNFC come metodo di trasmissione dati a chiunque abbia uno smartphone abilitato. Contiene tutte le informazioni medico-sanitarie relative alla persona che lo indossa e che la stessa ha deciso di inserire per renderli visibili, in caso di necessità, a chiunque avvicini il proprio dispositivo cellulare al logo che si trova sul bracciale, senza scaricare alcuna APP specifica. Il TAG AIDNFC consente di inserire i dati personali più rilevanti, le informazioni mediche e di emergenza, per la salute e la sicurezza delle persone, quali: patologie, terapie farmacologiche in uso, allergie, intolleranze farmacologiche e alimentari, gruppo sanguigno, consenso/diniego alla donazione di organi e midollo, nominativi e numeri telefonici da chiamare in caso d’emergenza, foto identificativa, dati optometrici, HRV e il risultato del test Covid-19.

Abbiamo pensato di distribuire il braccialetto a tutti i circa 3.000 pazienti che afferiscono al servizio di diabetologia accompagnandolo con l’educazione all’uso, la consegna di una brochure informativa  e, se si dovesse presentare la necessità, anche inserendo i dati, naturalmente con l’avvallo del paziente.

“Il diabete è una malattia silente e subdola che colpisce una grossa fetta della popolazione – dice il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben -. Avere al polso uno strumento salvavita come questo, capace di assorbire tante informazioni al suo interno, come gli orari e il dosaggio dell’insulina o gli avvisi per i farmaci che devono essere assunti durante il giorno, aiuta a prevenire molte delle emergenze tipiche per chi soffre di questa patologia, come gli attacchi ipoglicemici. Siamo felici, quindi, di contribuire alla buona riuscita del progetto ‘Salviamo la vita con un braccialetto’”. 

Tutti i volontari, educati dal medico alla preparazione del paziente e presenti a turni, al servizio di diabetologia, avranno il compito, durante la consegna del braccialetto di riprendere i punti importanti della gestione del diabete e dei fatti avversi che caratterizzano la vita con questa patologia, come gli episodi di ipoglicemia.