L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che un adulto su 3 vive con il diabete, ma non sa di averlo. Ecco perchè una diagnosi precoce è fondamentale per prevenire il sorgere del diabete o quantomeno intervenire tempestivamente per ritardare l’aggravarsi della malattia.
Per un paziente diabetico conoscere meglio la malattia di cui è affetto, è molto importante, e un ruolo fondamentale nell’affrontare questa patologia lo gioca l’adozione di azioni di contenimento della malattia.
Ed è proprio quello che domenica 13 Novembre l‘Associazione Diabetici di Chioggia, durante la Giornata Mondiale del Diabete, ha cercato di fare con il punto informativo in piazza, dando priorità alla diffusione di un messaggio di sensibilizzazione sul diabete, e offrendo ai cittadini lo screening gratuito della glicemia.
L’iniziativa ha avuto un riscontro positivo, e su 250 persone che si sono sottoposte alla misurazione della glicemia, soltanto in una si è riscontrata una possibile patologia diabetica. Una percentuale molto bassa, visto che negli anni precedenti la percentuale di persone che presentava glicemie alterate e non sapeva di avere il diabete si aggirava attorno al 2%.
Nello stesso pomeriggio, un momento divertente, e allo stesso tempo mirato al tema del diabete, è stato offerto dalla Compagnia Teatrale locale “Pochi ma boni”, che si è esibita attraverso simpatiche rappresentazioni della quotidianità, ricordando a chi si fermava l’importanza della prevenzione.
Il 26 Settembre è partita l’avventura per il nuovo gruppo di cammino… un gruppo di persone si ritrova due volte a settimana per camminare assieme all’aria aperta,accompagnati da volontari…
Qual è l’intento di questo progetto? E’ quello di trasformare il gesto più naturale che esista, il camminare, in una sana abitudine, riconoscendolo come medicina per il trattamento e la prevenzione del diabete.
Camminare non è solo percorrere strada… camminare è una terapia, lo dicono gli esperti… Camminare è motivo di incontro e di condivisione di un obiettivo… Lo sanno bene i nostri partecipanti, che da tre settimane condividono questa esperienza, con un impegno costante che li rende un gruppo speciale… Giorno dopo giorno il gruppo condivide una camminata alternata ad esercizi semplici di ginnastica dolce e di yoga, proposti dalla nostra simpaticissima Istruttrice Marina.
Tra il gruppo, le istruttrici e i volontari, si è già creata una bellissima sintonia, che accompagna i partecipanti alla conquista di piccoli traguardi, incontro dopo incontro… quanti progressi in queste poche settimane di cammino! E per noi questo è il regalo più grande! Sorrisi ed entusiasmo! Grazie a tutti voi per rendere questi incontri ogni volta un po’ più speciali!
L’appuntamento è tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 15.30 alle ore 16.30 per informazioni chiamare il numero 3312959823
Considerato che camminare con una certa costanza gioca un ruolo fondamentale anche in termini di prevenzione di numerose patologie, compreso il diabete, l’Associazione il 17ottobre c.a. ha pensato di far partire un secondo gruppo di cammino.
Le persone che hanno aderito sono persone che hanno scelto di “volersi bene”, ribellandosi alla pigrizia e aprendo le porte ad uno stile di vita attivo… Questo secondo gruppo seguirà un vero percorso di allenamento e, in modo naturale e con un minimo sforzo, seguirà un lavoro di prevenzione per diabete, malattie cardiovascolari e sovrappeso… Il progetto, che comprende 2 uscite settimanali all’aria aperta, combina camminata a ritmo moderato ad esercizi di tonificazione, stretching e yoga. Se poi all’esercizio fisico sommiamo un’alimentazione più sana e un nuovo atteggiamento mentale, positivo e consapevole, non potremmo più farne a meno! Buon cammino a tutti! L’appuntamento è tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 18.15 per informazioni chiamare il numero 3312959823
Si è svolto stamattina, in occasione della Diabetic Foot Awareness Week, l’incontro di presentazione del reparto, aperto nel 2003 e diventato un punto di riferimento regionale e nazionale.
Dalla sua apertura, nel 2003, il Centro per il Piede Diabetico del Policlinico Abano Terme si è preso cura di 15 mila pazienti. Il reparto, l’unico in Italia dotato di posti letto dedicati, eroga oltre 10 mila prestazioni l’anno tra visite e medicazioni ed effettua una media di 800 ricoveri. Sono questi alcuni dei dati evidenziati oggi durante la conferenza stampa svoltasi nella struttura sanitaria veneta in occasione della Diabetic Foot Awareness Week, promossa da D-Foot International (www.d-foot.org) per sensibilizzare la popolazione sull’offerta di servizi disponibili per la cura di questa complicanza della malattia diabetica. La significativa casistica, la presa in carico caratterizzata da un approccio multidisciplinare e la una corposa produzione di letteratura medico-scientifica hanno reso questo centro, nel tempo, un punto di riferimento regionale e nazionale.
Il bilancio dell’attività è stato presentato da Antonio Petruzzi, amministratore delegato del Policlinico Abano Terme, e da Enrico Brocco, direttore del Centro per il Piede Diabetico. All’incontro sono intervenuti anche Manuela Bertaggia, coordinatrice delle associazioni di pazienti diabetici del Veneto e vicepresidente della FAND – Associazione Italiana Diabetici, Maria Marangon, presidente dell’Associazione Diabetici di Chioggia, e Federico Barbierato, sindaco di Abano Terme.
Lo staff
“Il nostro Centro – ha sottolineato Antonio Petruzzi, amministratore delegato del Policlinico – offre un percorso di cure completo e una presa in carico multidisciplinare per il paziente affetto da piede diabetico in grado di trattare i casi più complessi, tanto che da anni rappresenta un punto di riferimento a livello regionale e nazionale. Vanta un’attività che ha consentito di pubblicare studi e articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche nazionali e internazionali. Il Centro, inoltre, non ha mai smesso di lavorare neanche nel periodo più difficile della pandemia seguendo i pazienti e offrendo loro senza interruzione tutto il nostro know-how clinico, tecnologico e assistenziale”.
Il Centro nel dettaglio
Il reparto della struttura sanitaria di piazza Cristoforo Colombo è situato al piano terra e occupa l’intera area Blu, con ingresso dal varco 3, in modo da poter assicurare ai pazienti, spesso costretti in sedia a rotelle o in barella, un accesso senza ostacoli. Il Centro è dotato di ambulatori e di una sala operatoria. Inoltre, la sezione di Radiologia Interventistica dispone di due sale angiografiche dove vengono eseguite le rivascolarizzazioni endovascolari. Una delle due sale è ibrida, adatta cioè alle rivascolarizzazioni contemporanee chirurgica ed endovascolare qualora siano necessarie. La dotazione strumentale diagnostica, inoltre, è costituita da un ecografo con sonde vascolari e da due ossimetri transcutanei per misurare la saturazione di ossigeno a livello del piede.
Infine, l’équipe dell’unità operativa è costituita da 6 medici, 2 podologi, 2 responsabili infermieristici e gruppi infermieristici dedicati sia al reparto degenze che all’ambulatorio. Vi lavorano, in particolare, medici diabetologi o internisti con abilità chirurgiche, radiologi interventisti, ortopedici, podologi, infermieri e tecnici ortopedici. Il centro si avvale anche della consulenza di specialisti chirurghi vascolari, radiologi, infettivologi e nefrologi.
“Quello del Policlinico Abano è un servizio di eccellenza del nostro territorio – ha dichiarato Federico Barbierato, sindaco di Abano Terme -, che evidenzia, numeri alla mano, l’impegno del Policlinico e dei suoi operatori per offrire le migliori cure alle persone affette da piede diabetico. E’ importante metterne in evidenza l’attività e creare sinergie con le istituzioni e le associazioni di riferimento. Un modo, questo, per orientare al meglio chi ne ha bisogno e i care-giver e dare risposte in termini di salute e presa in carico ai più alti livelli”.
Visita angiografia
La patologia
Il diabete è una delle malattie croniche più diffuse nei paesi industrializzati e può causare neuropatia periferica, con perdita di sensibilità al dolore e al calore, e complicanze vascolari agli arti inferiori (arteriopatia diabetica) che, se non curate adeguatamente, nel 15% dei pazienti possono dare origine a ulcere e lesioni della cute a rischio d’infezione. Il paziente deve dunque essere preso in carico precocemente, fin dall’esordio dei primi problemi, in quanto nei casi più gravi si può arrivare anche all’amputazione del piede e della gamba.
“Alla base della patologia – spiega il dottor Brocco – vi è la neuropatia sensitivo-motoria che causa insensibilità della cute dei piedi, alterando così i meccanismi di difesa contro i traumi, e atrofia dei muscoli con il risultato di modificare la forma dei piedi, creando aree di conflitto con il suolo e con le calzature”. Su tali aree solitamente si sviluppano ipercheratosi, che sono meccanismi cutanei di difesa, che, se non vengono rimosse, portano alla lesione della cute.
“L’eventuale presenza di ischemia critica – aggiunge lo specialista -, cioè di una riduzione di afflusso sanguigno causata dall’occlusione di un’arteria, impedisce una rapida guarigione e favorisce l’insorgenza di infezioni. In tal modo, da una lesione si rischia frequentemente di passare alla gangrena, ovvero una necrosi dei tessuti, con conseguenza gravi per il piede e talora per il paziente. Negli anni abbiamo trattato più di 15mila soggetti diabetici e l’analisi degli indicatori di risultato evidenzia che l’arto è stato salvato nel 95% dei casi, una percentuale che ci pone tra i primi centri in Italia”. Da ricordare, inoltre, che nei pazienti amputati, l’aspettativa di vita non supera i 5 anni.
Il fattore “tempo”
Per prevenire le conseguenze più invalidanti, è fondamentale poter valutare le lesioni nella loro fase precoce, in modo da mettere in atto il prima possibile gli interventi di correzione dei fattori di rischio.
La prevenzione primaria mira a rimuovere quelle che sono le condizioni pre-ulcerative prima che si formino lesioni o una volta che, curata una lesione, il paziente torni a deambulare. Ciò avviene nell’Ambulatorio di Podologia in cui vengono ispezionati i piedi, identificate e rimosse ipercheratosi o patologie ungueali, valutata la circolazione mediante esame obiettivo e tecniche strumentali.
“Qualora, invece, il paziente giunga alla nostra attenzione con una lesione o uno stato di patologia più avanzato già in atto – spiega il direttore del Centro -, si agisce procedendo alla diagnosi, all’identificazione delle condizioni patologiche in atto, ad esempio ischemia o infezione, intervenendo con la necessaria sollecitudine se non con urgenza già in ambulatorio con piccoli interventi di drenaggio delle infezioni, in attesa di poter ricoverare il paziente”.
Il ricovero
Nei casi più complessi è necessario il ricovero. Il Centro del Policlinico Abano Terme è l’unico in Italia che dispone di posti letto dedicati, che sono in totale 20. Una volta ricoverato, il paziente, a seconda delle necessità, viene sottoposto a trattamenti vascolari, chirurgici o farmacologici.
Si procede, infatti, con la rivascolarizzazione dell’arto malato qualora venga diagnosticata una situazione di stenosi o occlusione delle arterie. “Il radiologo interventista, mediante l’uso di particolari strumenti endovascolari, agisce all’interno delle arterie, le ripulisce e ripristina il lume arterioso. E’ importante sottolineare che oggigiorno si può, grazie alla disponibilità di strumentazioni all’avanguardia, e si deve cercare di arrivare a riaprire i vasi arteriosi fino al piede”, spiega il dottor Brocco.
La chirurgia si utilizza sia in caso di infezione – si suole dire “il bisturi è il miglior antibiotico” -, quando vi sono lesioni, quando è coinvolto l’osso sottostante, se vi sono deformità del piede e nelle fasi post-acute (chirurgia ricostruttiva).
Sia in fase acuta che in fase di prevenzione primaria e secondaria risulta fondamentale lo scarico delle lesioni, delle sedi di intervento o delle pressioni plantari. Ciò si può ottenere mediante tutori, calzature da medicazione, plantari da fase acuta o calzature predisposte o su misura con ortesi plantari su calco e la collaborazione stretta con il tecnico ortopedico risulta necessaria.
L’accesso al Centro
Il paziente può essere inviato dal diabetologo di fiducia o dal Medico di Medicina Generale o può prenotare tramite Cup. Il paziente, in caso di problemi all’arto, può fare un accesso diretto al Pronto Soccorso grazie a un Fast Track diagnostico-terapeutico che prevede la presa in carico diretta da parte dell’Ambulatorio e l’esecuzione di tutti i controlli del caso oltre che di un eventuale ricovero.
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